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  • Immagine del redattoreDt. Nappo Davide

I SEGNALI DA NON SOTTOVALUTARE ASSOLUTAMENTE DURANTE LA CORSA


Esistono numerosi studi scientifici che documentano il fatto che i runner che praticano la corsa in modo agonistico e che quindi tendono a spingere il loro corpo vicino ai propri limiti almeno durante le competizioni, si infortunano almeno una volta l’anno, sono pertanto costretti a sospendere temporaneamente il loro programma d’allenamento a causa di un problema muscolo-scheletrico. Il distretto maggiormente coinvolto in questo tipo di problematiche, siano esse acute o croniche, è il ginocchio ma anche le lesioni muscolo-tendinee mostrano una certa significativa incidenza specie a livello della caviglia.

Il fatto è che nella stragrande maggioranza dei casi il corpo spesso ci aveva già mandato alcuni segnali, a cui tuttavia, presi dall’impegno profuso nella seduta d’allenamento o dalla fatica, non abbiamo saputo dare la giusta importanza.

Ecco qui alcuni appunti sull’argomento per fare una reale prevenzione di danni gravi, per evitare cioè che i microtraumi o un piccolo sovraccarico si tramutino in macrotraumi e quindi in un infortunio conclamato.

1. MAI IGNORARE DOLORI PUNTIFORMI IN PROSSIMITA’ DELLE ARTICOLAZIONI

Un dolore ben localizzabile in prossimità di un’articolazione, sia esso superficiale o profondo, anche se lieve, non deve mai essere sottovalutato: è il classico sintomo di una struttura articolare. Un legamento, la cartilagine, una struttura meniscale che sono in sofferenza devono sempre indurci a ridurre notevolmente il carico di allenamento e a rivolgerci ad uno specialista. Anche se non dovesse essere nulla di grave, in realtà questo è il segnale che quell’articolazione non si sta muovendo nel modo ideale, che non riesce ad adattarsi al carico progressivo in modo normale e quindi necessita di una specie di convergenza.

2. FAR VALUTARE ACCURATAMENTE OGNI SINTOMO TENDINEO

La corsa è un’attività ad alto impatto e i tendini sono le strutture elastiche che ci permettono di assorbire gli shock ed essere reattivi e potenti. Sono strutture altamente resistenti, ma con un metabolismo lento e delicato…in caso di sovraccarico, anche lieve, è bene aspettare un loro completo recupero, perché in caso di lesione i tempi di recupero si misurano in settimane, non in giorni e, a meno che non stiate partecipando alla gara della vita, il rischio non vale quasi mai la candela.

3. FERMARSI IMMEDIATAMENTE IN CASO DI SINTOMI TIPO LINEE CHE TIRANO O SENSAZIONI DI BRUCIORE

Se nei primi due casi molto spesso siamo lo stesso riusciti a portare a casa l’allenamento perché durante la seduta il sintomo era lieve e si acutizza poi maggiormente a freddo o la mattina dopo, nel caso di sensazioni di bruciore o linee che “tirano” è bene fermarsi immediatamente. Sono sintomi molto insidiosi che devono far pensare a un pericolo reale o potenziale per le fibre muscolari, un nervo o la giunzione mio-tendinea, l’anello debole del sistema muscolare, molto sollecitata durante le contrazioni veloci come quelle della corsa. In questi casi è bene fermarsi immediatamente, ritornare a casa e applicare subito del ghiaccio sulla parte, restare a riposo e chiedere il consulto di uno specialista.

4. IMPARARE A RICONOSCERE LE CONTRATTURE

L’argomento contrattura l’abbiamo lasciato per ultimo perché è sicuramente il più insidioso: ne esistono di vari tipi che fanno riferimento a cause diverse. Ad esempio, una parte di un ventre muscolare che si indurisce improvvisamente con un sintomo tipo livido deve sempre far pensare ad uno stiramento, anche se l’impressione è quella di poter continuare a correre…interrompete la seduta immediatamente e fate valutare il caso, magari il danno è minimo e superficiale, ma se continuate correte il rischio di aggravarlo. Diverso è invece il caso di un indurimento diffuso, sordo e poco doloroso…provate a fermarvi per fare dello stretching leggero e poi ripartire, oppure interrompete per oggi e imparate ad utilizzare il foam roller sulla zona critica prima dell’allenamento, potrebbe trattarsi semplicemente di una rigidità; se non risolvete nel giro di un paio di settimane massimo, contattate un fisioterapista esperto di corsa per lavorare in modo specifico sul problema e ottimizzare il vostro assetto di corsa.

Ancora diverso è il caso delle gambe dure per cause metaboliche: se state effettuando una seduta lunga e/o non avete avuto la possibilità di alimentarvi e idratarvi correttamente nel pre o durante, in questo caso l’indurimento può essere anche notevole, ma compare in modo lento e progressivo nel giro di alcuni minuti ed è associato a fame/sete…imparate a conoscervi e rimediate appena possibile oppure riducete la sessione di allenamento in corso e regolatavi diversamente la prossima volta. Da ultimo, ma sicuramente non il meno insidioso è il caso del crampo acuto (senza dolore tipo livido) che raramente compare per cause metaboliche, se non in grave carenza di alcuni minerali…considerate il caso che potrebbe trattarsi di una rigidità associata a debolezza/sovrautilizzo di quel gruppo muscolare: fermatevi, fate un leggero stretching e provate a ripartire lentamente, ma comunque iniziate a considerare il fatto che sia il caso di rimodulare il carico di allenamento.

Se vuoi saperne di più sull’argomento, presentarci il tuo caso specifico che non riesci a risolvere o semplicemente avere una consulenza fisioterapica sulla tua corsa, non esitare a contattarci.

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